Vediamo meglio in cosa consiste il petting, le pratiche sessuali che escludono solo la vera e propria penetrazione e come renderlo il più piacevole possibile.
Questo è quello che ci spiega uno stimato dizionario alla voce “petting”: termine inglese (dal verbo to pet “accarezzare”) per indicare l’insieme delle pratiche che escludono la penetrazione vaginale. E fin qui la non fa una piega. Non la si può contraddire, ma ci avete capito qualcosa?
Mettiamo la situazione tipo……..

siete in casa con lui/lei, in macchina, su un prato al chiaro di luna o in qualsiasi altro posto appartato-romantico-eccitante che la fantasia vi suggerisca (non so cinema, pianerottoli, androni bui, giardini…). Ammettiamo che non avete nè voglia di mangiare, nè di giocare alla Playstation, mettiamo che vogliate fare petting (oh là là). In pratica, per evitare dubbi, basti sapere che significa fare tutto tranne “quella cosa lì”. Col tempo lo si chiamerà anche “antipasto”, anche se già da sè è un piatto unico e completo.
Petting sono tutti quei preliminari che in genere andrebbero compiuti prima di arrivare all’atto sessuale vero e proprio. Le carezze, i baci, i massaggi intimi, le parole “appropriate”. Anche la stimolazione del clitoride fa parte del petting così come la penetrazione con le dita, ma anche la fellatio, il cunnilingus e la stimolazione manuale del pene.
Coloro che, molto egoisticamente evitano i preliminari per passare subito al sodo difficilmente avranno un partner appagato e presto potrebbero anche andare incontro a problemi di infedeltà. Tutto quel delizioso annaspare ci fa scoprire adatti a mestieri che mai avremmo pensato: ci ritroviamo le mani di un prestigiatore, la capacità di andare in apnea di un istruttore di sub, l’elasticità di un contorsionista…
Ovviamente ragazzi e ragazze non vedono il petting (ormai ‘sta parola c’è e bisogna usarla) nello stesso modo.

Articolo tratto da girlpower