25 ago 2020
agosto 25, 2020

IL DIRTY TALK

agosto 25, 2020 0 Comment
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IL DIRTY TALK Il Dirty Talk, in gergo sessuale, è l’arte di parlare sporco a letto utilizzando con maestria un registro spinto, fatto di volgarità esplicite ed epiteti poco eleganti. È un gioco erotico che abbatte ogni freno inibitorio del linguaggio e rincalza l’eccitazione degli amanti. Praticamente consiste nell’insultarsi e nell’utilizzare espressioni scurrili per sostenere ed innalzare il ritmo della performance; è un’arte amatoria che presuppone una certa sapienza nella gestione dello slang…………

Più che sui contenuti, il Dirty Talk poggia sulla forma: non conta tanto quello che si dice ma il modo e il tono con cui si esplicita la durezza delle parole. Altra importantissima discriminante è il tempismo: se inizi con il turpiloquio ancor prima di aver capito se il partner è ben disposto ad accettare un lessico sboccato, rischi di passare per l’erotomane di turno cresciuto a pane e porno; il Dirty Talk presuppone un accordato senso del ritmo. Il Dirty Talk non gode di buona reputazione, soprattutto per la sua appartenenza all’idioma pornografico. Praticarlo con un partner di mentalità ristretta potrebbe produrre l’inevitabile conseguenza dell’allontanamento. La volgarità può risultare sconveniente e indecorosa, ma può rivelarsi veramente eccitante se accompagnata da un registro appropriato. Ti amerò come un amante sublime, ti rispetterò come una Geshia col Signore, e proprio per questo ti prendo a parolacce: questo è il paradosso su cui poggia il Dirty Talk, l’arte dello scabroso, dello sconcio e del triviale. Anche se può sembrare un controsenso, parlare sporco a letto a volte può essere un bene. Innanzitutto è estremamente liberatorio e catartico; e poi è democratico: possono farlo borghesi e proletari, etero e omo, uomini e donne.

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