22 ott 2018
ottobre 22, 2018

MALATTIE A TRASMISSIONE SESSUALE

ottobre 22, 2018 0 Comment
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MALATTIE A TRASMISSIONE SESSUALEPossono essere batteriche o virali. Nella maggior parte dei casi si curano, ma presentano comunque grossi rischi per la salute. Ecco quali sono i sintomi che le segnalano e i rischi che ne derivano
Le Malattie a Trasmissione Sessuale sono malattie infettive che si diffondono prevalentemente, anche se non esclusivamente, attraverso i rapporti sessuali e nella maggior parte dei casi si localizzano nelle aree genitali.
Sono note anche come malattie veneree, ma sarebbe più corretta la definizione Infezioni Sessualmente Trasmissibili. Ciò che si trasmette, infatti, non è la malattia ma l’infezione che può produrre una…..

malattia.
Essere infetti, dunque, non significa essere malati: c’è chi ha l’infezione e può trasmetterla, ma non ha o non ha ancora sviluppato la malattia e apparentemente gode di buona salute.
Le infezioni sono causate da parassiti, funghi, batteri o virus, che si trasmettono da una persona a un’altra attraverso rapporti sessuali non protetti (cioè senza l’utilizzo del preservativo).
Fare sesso senza protezione è, quindi, il principale fattore di rischio per il contagio, che avviene anche attraverso i rapporti orali, cioè senza penetrazione vaginale o anale.
Tra le più diffuse ricordiamo:
HERPES VIRUS DI TIPO II
Appartenente alla famiglia del virus della varicella e dell’herpes di tipo I (herpes labiale), l’herpes di tipo II agisce, in questo caso, sulle cellule della mucosa dei genitali esterni maschili e femminili e si manifesta con una o numerose vescicole che poi si rompono liberando i virus e facilitando il contagio. Tali vescicole sono molto dolorose e portano all’ingrossamento dei linfonodi inguinali. Esiste una terapia antivirale idonea che riduce la possibilità di insorgenza di nuove vescicole e allevia il dolore.
INFEZIONE DA TRICHOMONAS
Trichomonas è un parassita che procura alla donna perdite giallo-verdastre maleodoranti, molto fastidiose. L’uomo non sempre è sintomatico, ma la terapia, in caso di diagnosi dell’infezione, deve essere seguita da entrambi i partner. Questa malattia non dà immunità essendo sostenuta da un parassita: può pertanto ripresentarsi dopo una nuova infezione.
SIFILIDE PRIMARIA
Batterica a livello vulvare o sul glande, si manifesta dopo 20-30 giorni dal contagio con la comparsa di una formazione sopraelevata tondeggiante grande circa 2 cm (sifiloma) che ben presto si ulcera al centro. Gli esami del sangue però diventeranno positivi solo 20 giorni dopo la comparsa del sifiloma.
Se non viene fatta la diagnosi, la malattia evolve nei due altri stadi (secondario e terziario) che interessano ormai poco l’apparato genitale esterno, essendo la sifilide una malattia generalizzata.
AIDS
È una malattia virale di recente comparsa, sostenuta dal virus HIV che infetta il sistema immunitario. Prima diffusa in gruppi a rischio (omosessuali maschi e tossicodipendenti) ha coinvolto poi anche gli eterosessuali. Tra il contagio e la sieropositività (possibilità di evidenziare il contagio con un esame del sangue) passano almeno sei mesi. La sieropositività non è ancora la malattia conclamata, ma è il periodo in cui il soggetto può a sua volta trasmettere il virus. La malattia vera e propria può insorgere dopo molto tempo e attualmente è possibile ritardarla.
INFEZIONE DA HPV
Data da papilloma virus, di cui esistono vari tipi. Alcuni danno l’insorgenza di conditomi acuminati pruriginosi spesso localizzati ai genitali esterni maschili o femminili. Altri danno modificazioni delle cellule di passaggio tra il tessuto del collo dell’utero e quello del canale cervicale. Tali modificazioni possono lentamente interessare strati via via più profondi del tessuto fino a trasformarlo, in rari casi, in un tumore del collo dell’utero diagnosticabile con il Pap test. Portatore è l’uomo.
INFEZIONE DA CHLAMYDIA
Data dalla chlamydia tracomatis, è sintomatica con secrezione giallastre solo all’insorgenza. Nella donna si estende rapidamente attraverso il canale cervicale e interessa la cavità uterina e le tube, mentre nell’uomo interessa la prostata. Attualmente è una delle prime cause di sterilità maschile e femminile.
GONORREA
Di origine batterica, il gonococco ha una predilezione per le mucose dell’apparato riproduttore e quindi inizialmente può dare secrezioni purulente emesse dalla vagina o dal pene, ma molto rapidamente si estende al canale cervicale femminile. La sua presenza viene diagnosticata effettuando un tampone vaginale e cervicale nella donna e uretrale nel maschio.
Se trascurata, la gonorrea può diventare cronica e quindi di difficile cura. In più, può provocare alcune modificazioni delle mucose tubariche determinando la sterilità.

Articolo tratto da style.it

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